La cerimonia del Ganga Aarti è un rituale induista dedicato alla Dea Madre Ganga, la dea del fiume più sacro indiano, il Gange.
Nella vita degli indiani ha un ruolo importantissimo. E’ l’acqua che purifica, l’acqua che disseta, l’acqua che alimenta. E’ la madre di tutte le acque, senza il Gange non ci sarebbe acqua nell’oceano, nei mari, nei laghi, nel mondo. Senza il Gange non ci sarebbe la vita.
Ha le sorgenti tra i ghiacciai dell’Himalaya dove ha la sua dimora il Dio Shiva, da là scende impetuoso nella sua valle fino ad arrivare al suo immenso delta. Lungo il tragitto hanno fondato città e milioni di indiani lo venerano.
La leggenda della sua nascita
La Dea Madre Ganga in cielo era identificata con la luminosissima Via Lattea, la nostra galassia, la Madre Cosmica che ospita nel suo grembo, la Terra, la nostra casa materiale, noi…
Come e perché la Via Lattea, la Dea Ganga è scesa dal cielo?
La tradizione racconta che il re Bhagiratha voleva cancellare le gravi colpe dei suoi antenati. Queste colpe erano così gravi che potevano essere lavate solo da acque cosmiche sacre.
Bhagiratha allora si sottopose a mille anni di austerità e privazioni, rimanendo in meditazione a braccia alzate al centro di un cerchio composto da cinque falò ardenti (panchatapas, l’ardore dei cinque fuochi).
Toccato da quella ascesi, il dio Brahma domandò a Bhagiratha cosa volesse e lui chiese al Dio di far scendere sulla terra le acque cosmiche della Dea Madre Ganga.
Brahma accondiscese, ma invitò Bhagiratha a rivolgersi a Shiva perché se la Dea Madre Ganga fosse scesa sulla terra con tutta la sua impetuosità, l’avrebbe distrutta completamente.
Bhagiratha allora proseguì la meditazione e le austerità nutrendosi prima soltanto di foglie secche e poi solo di aria e di acqua, rimanendo permanentemente ritto su un solo piede con le mani alzate verso il cielo.
Mosso a compassione, Shiva acconsentì che le acque cosmiche della Dea Ganga scendessero sulla terra passando però dalla Sua chioma arruffata affinché ne venisse smorzata la violenza. E così fu. Dal cielo la Dea fece defluire il suo splendore dalla Via Lattea sulla terra attraverso la chioma di Shiva che stava nella sua dimora sul Monte Kailasa. E da lì, dall’Himalaya, Ganga, divenuta il Gange, intraprende il suo cammino terreno fino al suo delta.
Il Rito del Ganga Aarti
I riti induisti rendere grazie ogni giorno alle forze che ci permettono di essere qui e che continuano a sostenerci, fra cui il fiume Gange, la Dea Ganga.
L’antico rituale dell’ Aarti viene praticato sulle sue rive, tutti i giorni, due volte al giorno, all’alba e al tramonto, da centinaia di anni. Aarti significa ‘mostrare la tua luce a Dio’.
Sette sacerdoti offrono tutti gli elementi alla Dea Madre Ganga: Acqua, Aria, Terra, sotto forma di fiori, e il più importante di tutti, la Luce, che rappresenta la nostra Anima, la nostra essenza divina.
La bellissima preghiera che viene recitata dai sacerdoti, dice:
Tu Sei come mio Padre
Tu Sei come mia Madre
tutta la mia esistenza Sei Tu
Io Sono solo un’ombra
Sono un vaso che ti contiene…
Al termine della cerimonia, chi ha partecipato si riunisce sulle rive del fiume per mettere simbolicamente, la luce della propria anima in un piccolo vaso.

‘Questa è la mia luce’… Un modo simbolico per offrirsi alla Dea Madre Ganga e per dichiarare, ogni giorno, la propria fiducia alla vita che, anche se apparentemente casuale, ci porta sempre nella direzione migliore per noi.
Che la Madre ti culli sempre nelle sua acque materne.
Che tu possa sempre affidarti a Lei con fiducia.
Che la tua Luce sia sempre accesa tra le braccia della Madre
e che tu possa sempre mostrarla e farne Dono…
Con amore
Figlie della Madre )O(
[Daniela Libanori]
Fonti: consciousjourneys.com
wikipedia.org
‘The Story of God’ Documentary
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