di Sara Cabella
‘Ogni tanto dimentico di essere una Strega.
Scordo che attraverso la mia pelle, cantano in coro tutti i fiori, le erbe e gli alberi.
Le stelle del cielo e i Poteri della Terra, fino ai profondi insondabili abissi del mare.
Smarrisco la memoria e m’illudo di avere paura del buio.
Ma la notte è il mio dolce rifugio nel quale animali e suoni mi circondano per sussurrare le parole che aprono i portali.
Nelle pozze in cui vedo le cose di domani. Nella dolce Luna, Cacciatrice,
Madre, Oscura, Luminosa e poi di nuovo mortale.
Non ho bisogno di nessun rito:
il mio canto e la mia danza alla Vita bastano per sollevare alleate tutte le forze che la Natura mi ha donato, che materializzano luci e colori nel buio intorno a me.
L’Anima del mondo si concentra nel mio Sesso.
Nel mio Cuore.
Nello sguardo.
Nelle mie mani che conducono.
Creatrice, trasformatrice, guaritrice.
Ogni giorno muoio per rinascere, ogni mese distruggo per rigenerare.
Incanto e Magia sono le compagne del mio cammino selvaggio, la Saggezza della Vita è l’ispirazione a cui mi affido, il Coraggio l’unico abito sopra il mio corpo nudo, l’Ardore il bersaglio della mia freccia.
Il Silenzio sigillo custode e vate.
Ancora chiamo le mie sorelle lupe, le dolci lepri e le serpi che cambiano la muta. La civetta e la faina.
Qui accendo la mia candela per te che ora cerchi aiuto, affinché questa notte il mio canto ti raggiunga e si avveri il desiderio del tuo Cuore…’
Fonte:La Sorgente e la Luna