di Paola Martino
E infine accadde: l’uomo misterioso, che in tante notti era venuto a visitarti in sogno, un bel giorno ti apparve per presentarti il patto, che tu sapevi di dover onorare. Conoscevi il tuo destino: la Sibilla, con le sue oscure parole ti aveva indicato, bambina, come colei che avrebbe rischiarato le Tenebre. Tua madre non aveva compreso… o forse non aveva voluto.
Tu, pur essendo una creatura, eri stata impressa da quel Sigillo aureo di una profezia oscura ed inquietante.. e crescesti con questa investitura divina. Eri bella.. oh se lo eri! Le tue chiome di oro fulvo gareggiavano coi riflessi di un sole malizioso.. che amava corteggiarti… E tu, splendido Girasole, pazzo di libertà, diventavi una nuvola di riflessi e correvi correvi… Ti agghindavi col sogno di turno e annegavi nella sospensione di un’attesa.. ora di sensuale amaranto come la vita, ora di scura ametista come il rito del Passaggio, ora di madreperla screziata come la purezza del tuo Conoscere..
Ma un giorno avesti il presagio: nelle tue scorribande gioiose trovasti un giglio nero.. esso era solo su un mucchio di rose moribonde, che offrivano il supremo sacrificio della loro inutile bellezza a quel nero cavaliere, puro ed impuro, visibile eppur fosco.. Lo cogliesti, attratta da tanta superba bellezza.. così apristi la Porta. Era il segnale che la Moira attendeva; era la vittoria del dio oscuro.
Ti desiderava da sempre, ti amava in silenzio, ti seguiva non visto.. quante volte ne avevi percepito la presenza e ti eri voltata.. ma lui, lesto, si era sempre nascosto. Tutto questo pensavi mentre, a lui stretta dal suo abbraccio potente, scendevi giù giù giù… ti perdevi in girandole di passioni, sempre più giù… fin quando non moristi per l’intensità del Piacere.
Quando ritornasti dalla ebbrezza di un altrove mai prima percorso, ti scopristi Regina, seduta sul trono di ebano e con un diadema di infinite luci brillanti sul capo ormai consapevole: lo Sposo era finalmente raggiante perché eri sua.. e tutti gli abitanti dell’Oscurità vennero rischiarati dalle scintille che le tue chiome spruzzavano attorno..
Sorrise il gelido Ade: il Dio era diventato Uomo..