di Anna Maria Bona
Dio ci concesse di essere la Creatura ed il Creatore … per questo ogni volta che invoco la Madre, io stessa mi sento Madre di ogni cosa creata.
– Rita
Una delle sostanziali differenze che esistono tra noi, i popoli che vivono su questa Terra ora, nel Terzo Millennio, e coloro che la abitarono nei millenni e nei secoli passati, è il tipo di rapporto con il Pianeta. Non tanto come singole parti, montagna, lago, bosco, quanto come organismo vivente autonomo, dotato di uno Spirito, una Divinità.
La Terra, la Madre Terra, la Grande Madre, come la chiamavano gli antichi, è stata adorata e rispettata un tempo come una vera e propria Dea. Per alcune razze è stata addirittura il Dio principale del loro Pantheon. La Gaia dei romani, la Gea dei greci, ad essa sono stati dati tanti nomi, Era, Inanna, Cibele, Demetra, etc., ma sempre è stata presente come Divinità, pregata, invocata dagli abitanti del Pianeta.
Perché questo?
Perché un Tempo, quando il rapporto con il sacro e con la natura facevano parte del “sentire” dell’uomo, per tutti era evidente che la vita veniva dal Sole, anch’esso adorato come Dio, il Ra degli Egizi, Helios, Apollo e così via (ma anche adorata come Dea, in Giappone era la solare Amaterasu ad esempio…) ed il Sole con la sua luce ed il suo calore “fecondava” la Terra, in un matrimonio cosmico che donava i suoi frutti agli uomini, perché potessero abitarla e popolarla in pace.
Il Sole, con la sua componente maschile, genera la vita di Madre Terra, con le sue peculiarità femminili. Senza il Sole la Terra non riceverebbe il dono dell’esistenza.
Il Sole è una emanazione di Dio, dove ha sede il Logos Cristico, la potenza astrale degli Arcangeli, dei Cherubini, dei Serafini.
Abbiamo dimenticato che il giorno che noi festeggiamo come Anniversario della nascita di Gesù, era anticamente, per popoli di cultura e religioni diverse, il giorno della celebrazione dell’Astro Solare.
Così come abbiamo dimenticato che un Tempo venivano celebrati gli Equinozi ed i Solstizi, momenti di grande sacralità per ringraziare ed onorare Madre Terra, scandendo i momenti focali del cambio stagionale.
Gaia, come organismo vivente, rispondeva con amore a chi le dimostrava rispetto. Ogni gesto arrivava a lei ed in lei si rifletteva. Più veniva amata e più, come Divinità, ricambiava adeguatamente, dispensando il suo aiuto.
A Gaia venivano eretti templi. Alla Madre Terra infinite generazioni si rivolgevano per ottenere grazie. Il contadino per la sua terra, la madre sterile per generare, il navigante per avere i venti favorevoli.
E quando Madre Terra mostrava il suo aspetto distruttivo, con alluvioni, terremoti, incendi, gli uomini di allora accettavano le catastrofi come manifestazioni della ira divina, per le loro malefatte. La giusta punizione per ciò che di male avevano compiuto contro altri uomini e Madre Terra.
Che distanza abissale tra il modo di agire di quel tempo e noi oggi.
Anche le principali religioni monoteiste, ci hanno fatto dimenticare Madre Terra. In nessuno dei loro dogmi viene ricordata come organismo vivente e Divino. Creando le premesse per quel predominio dell’elemento maschile sul femminile, che da duemila e più anni ha devastato la nostra cultura e la nostra società dell’Occidente.
Da molto tempo Madre Terra, non viene più adorata, né rispettata. Dal secolo scorso poi è stata attaccata, depredata, inquinata ed offesa. Per danaro, per ignoranza, per stupidità si è attuato ogni possibile tipo di sfruttamento, del suolo, dell’atmosfera nel regno vegetale e nel regno animale.
Si nascondono dentro la Terra o in fondo ai mari tutte le peggiori scorie, i più terribili veleni, incuranti dei disastri che potranno verificarsi in futuro.
Si continua a crescere. Fino all’inizio del secolo scorso le popolazioni della Terra non aveva mai superato il miliardo di abitanti. Oggi siamo quasi sette miliardi, e tra alcuni decenni saremo più di dieci miliardi.
Per nutrirci depauperiamo il suolo, lo trattiamo con i veleni chimici per sfruttarlo al massimo. Gli animali sono diventati come oggetti da fabbricare, da ingrassare perché pesino di più, dando loro da mangiare perfino la farina tratta delle loro ossa. Per non elencare tutte le infinite fonti dell’inquinamento.
I bimbi crescono senza aver visto sbocciare una gemma, pascolare una mucca. E credono che ogni cosa si venda al supermercato, sia prodotto in fabbrica.
Che rispetto potranno avere per Madre Terra, quando saranno cresciuti? Chi insegna loro a non sporcare un bosco con i sacchetti di plastica?
C’è una legge della nostra fisica, che recita “Ad ogni azione corrisponde una reazione, uguale e contraria”.
Il che significa “se compio qualcosa contro la Terra, ne riceverò una reazione uguale e contraria.” Io credo che con tutto il male che abbiamo fatto, finora Madre Terra, nonostante tzunami ed terremoti, abbia finora dimostrato una incredibile pazienza nei nostri confronti.
Forse è la nostra cattiva coscienza, la consapevolezza del male che in ogni luogo abbiamo fatto Gaia, a farci temere l’Armageddon, l’Apocalisse, che minacciano di scatenare nelle profezie giunte fino a noi, i quattro cavalieri e cioè l’Aria, l’Acqua, il Fuoco, ed appunto la Terra.
Come se, consapevoli delle nostre colpe, ci aspettassimo le catastrofi capaci di farci espiare i nostri errori, di punirci con una divina purificazione.
Io sono tra quelli che sono convinti che ciascuno avrà in futuro che si merita. Che si è costruito con il suo operato, in questa e in altre vite, al servizio o contro la Luce.
Un concetto che è indipendente dalla data annunciata da mille Profezie. Perché la nostra vita, come la nostra morte, non dipende da una data, ma dal nostro agire, da come ci siamo comportati, dalle nostre opere, dall’amore che abbiamo saputo donare e noi stessi ed agli altri.
La coscienza ecologista, maturata alcune decine di anni fa, in molti luoghi, ha portato molti danni oltre che benefici, preda della politica e dei suoi riti di denaro e di potere.
Perché anche per questi difensori del verde, la lotta si concentra nell’impedire il passaggio di una strada o la costruzione di un termovalorizzatore, cioè nella difesa del proprio piccolo campo. Tanto i rifiuti tossici li mandiamo in qualche altro paese europeo.
Non si concentra nel diffondere la coscienza che se produci rifiuti li devi anche smaltire. Già nella tua casa. Con una vera raccolta differenziata. Non quella “finta” attuata da molti Comuni che per darsi lustro obbligano i residenti ai tanti sacchetti di colore diverso, che poi buttano tutto nello stesso calderone.
Anche per i difensori del verde – dicevo – non c’è una vera coscienza di cosa è Gaia. Gli stessi che da anni lavorano a favore della Terra, e contro il riscaldamento globale, pur dimostrando un grande amore per Madre Terra, non arrivano a comprenderne la sua vera sacralità, la Divinità che è.
Ed anche l’ondata ecologista di oggi, causata dalla crisi finanziaria, volta alla ricerca di nuove fonti rinnovabili, propugnata anche da importanti leader politici, sembra più volta alla sostituzione di una risorsa energetica con un’altra, meno costosa o meno inquinante. Il che è un bene per il nostro pianeta e noi stessi. Ma non è ancora il rinascere di quella coscienza collettiva che vede nel Sole che dona il suo calore, e nella Terra che produce i suoi frutti, le espressioni della benevolenza Divina verso gli abitanti del Pianeta.
Dio (o la Dea, o come preferite chiamarLo/La…) creò questo mondo come un Paradiso terrestre. Per offrire agli uomini, durante la perduta Età dell’Oro, un luogo dove vivere in pace, nell’abbondanza e nell’amore.
E noi lo abbiamo trasformato nell’inferno che conosciamo e in cui tutti lottiamo per sopravvivere.
Ma nel nostro DNA è ancora sepolto il ricordo di quel periodo meraviglioso, quando tutti ci sentivamo UNO con il Creatore/Creatrice, ed è questo che ciascuno di noi deve ritrovare in sé, nelle proprie memorie cellulari.
E che grazie alle rinnovate frequenze della Madre Terra che ci scuote, non solo attivando i terremoti, ma scuote il nostro essere, frantumando le nostre corazze, i condizionamenti culturali, l’oppressione delle religioni, i pesi dei karma, per rinnovare in noi il mistero della vita, nella libertà e nell’amore.
Rituale di Uriel per la Madre Terra (per gruppi)
Questa è un’opera di pacificazione, guarigione, scambio con tutte le forme di vita che circolano sulla superficie di questo mondo, che oggi è imbrigliato da frequenze elettromagnetiche alterate di ogni tipo. Più che mai occorre prenderne consapevolezza e risvegliare una nuova coscienza di gruppo, poiché esse non sono visibili, ma sono fortemente dannose per il nostro equilibrio biofisico e possono interferire nel nostro processo dimensionale.
Recitiamo insieme:
“Io entro nell’Eterno e infinito giardino dei misteri dello Spirito, unito al Padre celeste, il corpo unito a Madre Terra ed il cuore in armonia con i miei fratelli e sorelle; dedico il mio Spirito, il mio corpo ed il mio cuore all’insegnamento Puro e Redentore.”
Sedetevi con le mani raccolte e le palme verso l’alto, come a formare una coppa situata al centro della vostra postura.
A questo punto visualizzate con tutta la forza del vostro amore l’immagine interiore del globo terrestre nel cavo delle mani, tutto circondato dalla Luce.
Quando questa immagine si sarà caricata di tutto il vostro amore e dell’energia di guarigione, un’energia molto fluida, portate le mani con il loro contenuto sottile all’altezza del cuore, da cui altra Pace andrà ad aggiungersi.
Verrà poi il momento di posare la fronte nel cavo delle mani, sempre disposte allo stesso modo, affinché sia la volontà a dinamizzare il vostro atto d’amore nei confronti della Terra.
Quando avrete compiuto questo, in perfetta coscienza e senza alcuna tensione, riprendete quietamente la vostra postura e dal centro del petto lasciate sgorgare il raggio di luce più cristallino.
Lasciatelo allontanare da voi il più possibile, affinché faccia un giro intorno al pianeta e ritorni a voi, nel punto stesso del cuore, rientrando dalla schiena, pochi attimi più tardi.
Seduti in cerchio, immaginiamo quale circuito di luce e di pace il nostro operato collettivo può generare in pochi secondi. E quale balsamo possiamo offrire alle ferite del pianeta di cui noi siamo il riflesso.
Siate consapevoli della sacralità di questo istante.
Rito del Pane (per gruppi)
(Avrete preparato un pane, cotto con farina di farro, il primo cereale del mondo)
Divideremo ora piccoli pezzi di pane tra noi, con l’intento di condividere i frutti della Terra, onorarla e ringraziarla di questo dono vitale. Ora abbracciamoci tra noi in un gesto di pace e di amore fraterno. Che questo momento segni di luce e di armonia tutti i presenti.
Infine respiriamo profondamente l’aria della nuova stagione e ripetiamo:
“Angelo dell’Aria, entra nel mio respiro e dai al mio corpo l’aria della vita. Con l’arrivo del giorno abbraccerò Madre Terra, con l’arrivo della notte mi unirò al Padre Celeste e con il procedere del giorno respirerò la loro Legge; non interromperò il Suo Sogno in me fino alla fine del tempo.”
E per concludere un altro pensiero d’amore per Madre Terra…
Un fiore è per l’ape, fontana d’amore.
E un’ape è per il fiore, messaggera d’amore.
E per entrambi il dare e il ricevere sono un bisogno
ed un’estasi.
Così vorrei che tutti fossimo, come fiori ed api, in Amore.
Fonte: Mare Di Luce
Credits Photos: Spirit Weavers Gathering