Food for Soul, Spazi Sacri

Resta al Centro…

di Sara Cabella

Un’infinita serie di scalini che ci illude di arrivare lontano ma che in realtà vuole solo portarci a noi stessi.
Questo è il viaggio di un’anima.
La spirale che si racchiude e innalza in se stessa.

Se penso a tutto quello che è accaduto negli ultimi 5 anni a volte stento a crederci.
Una serie di eventi a catena che si incastrano alla perfezione con persone, luoghi.
Lo specchio pulito di ogni ombra fino a quando non si riconosce dentro e non si ama.
L’inevitabile, la necessaria circostanza che presenta e si presenta fino a quando non è accolta e integrata.

Questa mattina il fresco delle brume colora pastello i prati e il cielo.
La luce inizia a mutare.
Io sento il tempo che si muove, gli ingranaggi eterni che sollevano le loro polveri.

In molti mi chiedete se le circostanze in cui vi trovate valgono la pena di essere vissute, cioè volete sapere se le cose torneranno a vostro vantaggio o meno, se si muoveranno come voi volete.

Quello che vivete è quello che voi portate a voi stesse per tornare a Casa.
Se questo sguardo vi si svela, allora all’improvviso ogni esperienza vale la pena di essere vissuta.
Ogni cosa è la manifestazione di voi che cercate voi stesse.
Ogni esperienza è la chiave per poter varcare la soglia: patti antichi si compiono in questa era di ombre e fumo … e poi nuove cose che non hanno mai visto passato, che non conoscono futuro perché il loro futuro ancora non si è mai avverato in precedenza.

Ho visto, si, situazioni mutare verso l’utilità della vostra persona … e ho visto altre situazioni che all’improvviso hanno smesso di essere importanti perché siete arrivate al centro.

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Stocksy Photography

Non conta l’esito: conta l’anima.
Non cercate la realizzazione dei vostri capricci, cercate la vostra Vera Volontà.
E la vostra Vera Volontà sta al Centro e il Centro per essere “sentito” ha bisogno del silenzio che arriva dall’accogliere la vostra ombra, dall’amare il vostro dolore.
Perché una guerriera ama anche il suo dolore.
Ovviamente non nel senso masochistico di cercarsi il male, ma nel senso liberatorio di poter stare nel proprio centro anche nel dolore.

Non è trascendere, non è superare, non è sbrogliare: è al contrario amare quello che siete, imparare a restare svegli.
Mantenere la presenza dell’anima.
Allora si viene a patti con noi stessi.
E quel che capita può far soffrire, può far arrabbiare, ma non toglierà più la presenza profonda nella vostra Anima: restare al centro.

Non cercate la festa migliore, cercate dove sta l’Anima.

E che tutti gli esseri possano essere liberi dal dolore.


Il sentiero
del risveglio interiore
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