di Manitonquat (Medicine Story)
È giunto il momento di attuare i nostri sogni.
Tutti noi sappiamo come dovrebbe essere. Ovunque io parli alla gente, per strada, nelle scuole, nelle più elevate istituzioni degli stati, nelle prigioni, ad ogni livello della società, nelle persone risuona la visione di ciò che la Creazione è destinata ad essere.
Insieme possiamo tessere la visione comune dell’umanità. Insieme non c’è nulla che non possiamo fare.
È giunto il tempo del Ritorno alla Creazione.
Abbiamo bisogno di imparare a guarire: guarire la Terra, guarire la società, guarire le nostre comunità, guarire noi stessi. In un tempo di grande malattia, non dovremmo occuparci di nient’altro. Come si dice, se non facciamo parte della medicina, siamo parte della malattia.
Per poter guarire è necessario diagnosticare le cause della malattia. Le cause della malattia dell’ambiente, della società e dei singoli individui sono tutte connesse fra loro. Hanno radici sia nel modo in cui consideriamo la natura, la società e gli esseri umani, sia nelle istituzioni che plasmano i nostri pensieri, sentimenti, emozioni.
La grande saggezza terapeutica degli anziani di questo continente non si trova nelle pratiche sciamaniche o magiche o nella medicina individuale, ma nelle tradizioni spirituali della loro società incarnate nell’organizzazione e nella vita quotidiana.
La saggezza nativa non s’interessa al potere personale o alla manipolazione della Creazione. Essa si occupa del Cerchio, dell’intero, della famiglia, della comunità, della nazione, dell’umanità, di tutta la vita, la Terra e l’armonia dell’universo. È quella saggezza che spero di esprimere qui per gli esseri umani del nostro tempo.
C’è un ritmo nell’universo. Parte della malattia consiste proprio nella perdita di questo ritmo, nell’essere finiti fuori tempo. Ecco perchè usiamo tamburi e sonagli per curare. Ecco perchè portiamo tutto l’universo nella capanna di medicina. Cantiamo il canto che viene da dentro e da fuori: il Canto della Creazione.
Ogni genere di malattia è una dissonanza con l’armonia della natura, una rumorosa intrusione nel Canto della Creazione. Ovviamente, una certa quantità di dissonanza e conflitto è prevista e desiderabile come stimolo alla coscienza di sé. I nostri maestri più grandi sono sia il dolore che la bellezza. Senza il dolore che guida il percorso della consapevolezza, non ci sarebbero né trasporto, nè estasi. Ma quel dolore, quella dissonanza, devono avere soltanto un’azione correttiva, dovrebbero essere un rapido e perciò breve allarme.
Il ritmo dell’universo richiede interruzioni dissonanti nell’armonia della natura, e anche momenti di silenzio. Talvolta dobbiamo restare silenziosi per poter ascoltare la musica del grande silenzio.
Una persona di medicina può essere una guida, uno che conosce gli anfratti reconditi della mente e i sentieri che portano al cuore, che ha intrapreso il viaggio dello spirito in altri mondi e che sa dove questi sentieri si collegano nel corpo e nel mondo dell’esperienza fisica. Una persona del genere può mostrarti il cammino, spiegarti le precauzioni da osservare, e farti da compagno nella tua ricerca.
Ma una guida non può fare il viaggio al posto tuo.
Una persona di medicina non può vedere, sentire o imparare al posto tuo. In un certo senso, in realtà la persona di medicina non cura o insegna nulla. Una persona di medicina può solo descriverti il territorio, stare con te e incoraggiarti.
Non hai altra scelta: devi imparare da te, devi aprire da solo la porta della tua stessa guarigione.
Troppi di noi si sentono in trappola e impotenti, in balia di forze che non riescono a controllare nè tantomeno a comprendere. Parte del mio lavoro come uomo di medicina consiste nel rivelare alle persone il potere che di guarigione che hanno dentro, aiutarle a capire la natura delle malattie che si sono impossessate del mondo fino a permeare ormai ogni aspetto delle nostre vite.
Un’altra parte consiste nell’illuminare la visione di chi mi sta di fronte con la luce dell’eredità spirituale degli antichi di questo continente. Questa eredità contiene tutta la guarigione necessaria perchè la vita su questa nostra dimora planetaria possa proseguire.
La sola magia che utilizzo nei nostri raduni intono al fuoco del consiglio è la magia del raccontastorie. In questa magia possiamo unire le nostre menti per vedere con occhi nuovi che tipo di vita e quale mondo possiamo realizzare insieme.
[Tratto da Ritorno alla Creazione – manuale di sopravvivenza spirituale per sognatori pratici di Manitonquat (Medicine Story) ed. Urrà]
Fonte: Le 7 Piume d’Oro