di Sandra Saporito
Uno dei simboli più importanti di dicembre e del Natale, e che dà quel tocco di magia ad ogni cosa, è la neve: i cristalli, i fiocchi e le palle di neve ci ricordano del tempo sospeso dell’inverno e di quello della nostra infanzia in cui bastava guardare i fiocchi immacolati cadere dal cielo per fermare il tempo, per fermare il mondo.
Apri le narici. Annusa la neve. Lascia che la vita accada.
– Sylvia Plath
La neve è bianca e pura, riflette la luce del Sole e della Luna illuminando anche la notte più buia dell’anno. La neve è una promessa che ci sussurra di fermarci un attimo per prestare attenzione alle piccole cose per trovarci i tesori del mondo. Dopotutto, in ogni fiocco di neve c’è una foresta di diamanti pronta a sciogliersi al primo alito; ed è forse in questa bellezza fugace, che possiamo cogliere soltanto con gli occhi e il cuore, che si nasconde la magia di dicembre.
La neve ci insegna molte cose e tra tutte, a riflettere. Quel fiocco che sfida la legge di gravità e che cattura la nostra attenzione, candido ed immacolato, ha forse percorso il mondo in lungo e in largo prima di giungere a noi.
Prima è stato una goccia d’acqua che ha percorso chissà quanti chilometri sotto terra prima di uscire allo scoperto in qualche sorgente del mondo, poi ha attraversato terre, cascate, riviere e fiumi prima di disperdersi nel mare.
Da goccia d’acqua si è trasformato in nuvola e ha solcato il cielo,… Prima di giungere a noi, quel fiocco di neve ha conosciuto il fango, la pietra, il sale, le profondità della terra, le cime delle montagne, la magnificenza del cielo, prima di diventare quel purissimo capolavoro della natura.


Noi ci meravigliamo di fronte a quel candido cristallo dimenticandoci che prima ne ha viste di tutti i colori; la lezione che ci porta ci parla infatti di esperienze vissute, di prove superate e della speranza che ogni prova può trasformarci profondamente, esattamente come una goccia d’acqua fangosa può sperare di diventare un giorno un fiocco di neve che porterà la sua magia nel mondo.
Questo magico mese di dicembre ci parla della magia della rinascita, della traversata del buio per giungere alla luce, ci parla di un nuovo inizio che cammina a passo lento perché sulla sua schiena, curvata dal peso delle esperienze passate, porta un borsone colmo di doni, tra cui i racconti di viaggi lontani, d’incontri inaspettati, di ricordi felici.
Per questi doni, non ci sono pacchetti da mettere sotto all’albero di Natale: possono solo essere accolti nella nostra memoria, ma saranno questi regali che terremo con noi per tutta la vita. Tra 20, 30 anni, non ci ricorderemo dei regali ma di questi momenti preziosi condivisi con i nostri cari.
La neve possiede cinque caratteristiche principali.
È bianca. Dunque è una poesia. Una poesia di una grande purezza.
Congela la natura e la protegge. Dunque è una vernice. La più delicata vernice dell’inverno.
Si trasforma continuamente. Dunque è una calligrafia. Ci sono diecimila modi per scrivere la parola neve.
È sdrucciolevole. Dunque è una danza. Sulla neve ogni uomo può credersi funambolo.
Si muta in acqua. Dunque è una musica. In primavera trasforma fiumi e torrenti in sinfonie di note bianche.
(Maxence Fermine)
Ecco perché in questo mese di dicembre, ti auguro di trovare la magia nel fiocco di neve che canterà il tuo nome: se riuscirai a trovarlo, vorrà dire che sarai riuscito a fermare il tempo per assaporare i veri tesori del mondo..