Non sei Furia, Sei Faro…

Augurare il male a chi fa del male.

Chi lo fa ha la stessa triste inconsapevolezzadi chi sta condannando. E’ in balia delle stesse incontrollate emozioni, della stessa spietatezza ‘umana’.

Chi si appella ‘all’occhio per occhio’ non conosce saggezza.

E’ sano provare rabbia, non è sano agire/reagire per e con rabbia. E’ sano provare paura, ma non è sano agire/reagire per e con paura. E’ sano voler giustizia, non è sano maledire per ottenerla.

A livello spirituale è come voler spegnere un incendio con altro fuoco. E’ come fare la guerra in nome dio per la pace. Voler illuminare l’oscurità, con altra oscurità.

Il giudizio non è di questo mondo. Il giudizio è divino, lo è sempre stato… lo sappiamo da sempre, i saggi ce lo ricordano in tutte le vite, in tutte le epoche… noi stessi pronuciamo parole che tentano di avvisarci quando un evento stimola il giudizio…

‘Mi fa infuriare’, ‘lasciami perdere che oggi sono una furia’, ‘mi manda su tutte le furie’…

Furie. Le conosci le Furie?

Nella mitologia romana, sono la personificazione della vendetta, in particolare delle uccisioni. Esseri dalle sembianze femminili, alate, con serpenti nei capelli (‘avere un diavolo per capello’) e munite di strumenti di tortura.

‘Oreste Punito dalle Furie’, William-Adolphe Bouguereau (1862)

Il loro mito trae origine da quello greco, dalle tre Erinni: Aletto, “Colei che non riposa”, “Colei che non dà requie” o “Colei il cui nome non può essere pronunciato”; Megera, “Invidiosa”, l’Erinni deputata a vendicare l’adulterio; Tisifone: suo compito punire l’omicidio in generale.

Sono loro che maledicono, che puniscono, sono loro che, lontano dalle leggi divine superiori, ricordano l’errore all’uomo, istigando il senso di colpa e di rimorso, fino a accendere in lui il pentimento.

Sono esseri infernali, del modo di sotto, in basso. Perchè è lì che finisce la nostra vibrazione spirituale quando malediciamo chi dir si voglia.