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Matrika Shakti – Il potere del suono e della parola

Il testo “Shiva Sutra” è una raccolta di settantasette aforismi che costituiscono il fondamento della tradizione spirituale mistica dello Shivaismo del Kashmir.

Essi sono attribuiti a Vasugupta, mistico e filosofo indiano del nono secolo dc. Viene riportato che Shiva, apparsogli in sogno, gli affidò il compito di diffondere nuovamente nel mondo la dottrina del non-dualismo.

Seguendo le indicazioni di Shiva, Vasugupta si recò sul monte Mahādeva (il monte del Gran Dio) e qui, su una lastra di roccia, rinvenne i 77 aforismi che costituiscono gli Śivasūtra, o “aforismi di Śiva”, così come il Dio stesso li aveva incisi.

MOSES AND THE TABLETS – Drawings by Gustave Dore

Uno di questi aforismi, nella prima sezione, ci parla di Matrika Shakti, il potere del suono inerente alle lettere dell’alfabeto che è la fonte di conoscenza limitata. (Shiva Sutra 1.4)

Infatti, da Matrika Shakti nasce l’alfabeto sanscrito.

Matrika, Mātṛkā , “Madre divina”, “deità materna” – Shakti, śakti: “Energia”, “potenza”, “capacità creativa immanente”.

Mātṛkā, è spesso rappresenta in gruppi di sette dee, Saptamātṛka , “sette madri”, identificate, a loro volta, con le sette vocali componenti la Vāc (“parola“). In alcune tradizioni, il gruppo invece è di otto dee, Aṣṭamātṛkā ,”otto madri”.

Nello śaktismo, sono descritte come “assistenti alla grande Śakti o Shakti nella sua lotta con i demoni”.

 La maggior parte dei primi reperti attribuisce qualità negative alle Mātṛkā, che sono spesso pericolose: in questi testi sono dee temibili, Nella mitologia successiva, le Mātṛkā assumono invece un ruolo protettivo. Pertanto, esse rappresentano sia l’aspetto prodigiosamente fecondo della natura che il suo aspetto distruttivo.

Le parole hanno il potere di distruggere e di creare. Quando le parole sono sincere e gentili possono cambiare il mondo.
Buddha

“Quando Parashakti – che è anche chiamata Citi Bhagavati, la Coscienza Universale– limita se stessa, si manifesta sotto forma di Matrika, il gruppo di lettere, o di suono-sillabe.

Matrika è la causa di dolore e piacere. Tutti i pensieri e le sensazioni che sorgono nella mente – la felicità e l’infelicità, il desiderio, l’agitazione, l’amore, l’attesa e la gelosia – sono opera di Matrika. Matrika nasce dal cuore, dal discorso interiore.

Ci sono quattro livelli di discorso corrispondenti ai quattro corpi. Ognuno di essi è consapevole del discorso della lingua.

Il primo si chiama Vaùikhari e corrisponde al corpo grossolano.

Con il sottile intelletto, si può anche conoscere il secondo livello d’intervento, che è nella gola. Lì, le parole hanno preso forma, ma non sono ancora emerse, non sono ancora state emesse come suono all’ esterno. Questo livello è chiamato Madhyamah e corrisponde al corpo sottile.

© Dhira Lawrence | dhiralawrence.com

Il terzo livello del discorso, Pashyantì, che corrisponde al corpo causale. E’ a un livello più profondo, ed esistono parole nel cuore. Qui, le parole sono nascoste, e qualunque cosa si pone a questo livello è Matrika.

Di sotto a questo livello vi è Parah, che corrisponde al corpo sopra-causale.

Alcuni dicono che Parah si trovi nella regione dell’ombelico, ma in realtà questo sottile livello di discorso pervade ovunque. Poiché è onnipervadente, può essere conosciuto ovunque. Matrika ha la sua sorgente nel livello di Parah. Le lettere si combinano per formare una parola – per esempio, mango diventa mango. Ogni parola ha il suo significato, e il significato crea una propria immagine, l’immagine il proprio sentimento.

Ogni volta che un’immagine è creata nella mente, si sperimenta un’emozione. Quindi Matrika crea immagini infinite. Se una persona non s’identifica con le immagini o i suoi oggetti, non sperimenta la sofferenza.


© Dhira Lawrence | dhiralawrence.com

Matrika è la fonte, non solo di piacere e di dolore, ma di questo intero universo. Questo mondo è sorto dal suono-sillabe dell’alfabeto sanscrito, che non sono nient’altro che Matrika.

Le parole sono sacre. Meritano rispetto. Se scegli quelle giuste nel giusto ordine, puoi spostare un pochino il mondo.
Tom Stoppard

Giorno e notte, Matrika shakti crea queste cose dentro di noi. Anche quando dormiamo lei non dorme. E ’viva, anche nello stato di savikalpa samadhi, il samadhi (“mettere insieme”, “unire con”) con il pensiero.

Muore solo quando si raggiunge lo stato di spensieratezza, il nirvikalpa samadhi”.

I nostri anziani ci hanno sempre insegnato “prima di parlare contate almeno fino a dieci”.

Questa è saggezza. Anche se loro non sapevano tutto ciò che sia Matrika.

Le parole erano originariamente incantesimi, e la parola ha conservato ancora oggi molto del suo antico potere magico. Con le parole un uomo può rendere felice un altro o spingerlo alla disperazione, con le parole l’insegnante trasmette il suo sapere agli studenti, con le parole l’oratore trascina l’uditorio con sé e ne determina i giudizi e le decisioni. Le parole suscitano affetti e sono il mezzo generale con cui gli uomini si influenzano reciprocamente.
Sigmund Freud

Prima di parlare pensiamoci bene perché una volta che la parola è emessa dalla bocca, si espande e vibra nell’ intero Universo come Energia e alla fine, qualunque sia la forma della risposta, negativa o positiva ritornerà a noi.

In india dicono “E’ Karma”, solo che chi ne è stato l’origine ora non ne è più consapevole. Una volta emesso come suono, Matrika Shakti non si può più fermare e il Karma farà il suo corso.

La mia regola è: usare soltanto parole che migliorino il silenzio.
Eduardo Galeano

Fonte



La Dottrina della Vibrazione
Nello sivaismo tantrico del Kashmir
Le Parole
Vibrazioni di pura magia

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