Favole di potere, Wild Women

La Voce della Betulla e la Danza della Rinascita

di Lucilla Satanassi

Arrivo nel buio profondo con  un paesaggio interiore muto e devastato. Da un respiro l’umida terra esala vapore e dalle promesse del Primo Mattino con leggerezza la Betulla prende forma.

Lo sguardo è sospeso nell’incanto dell’alba.

Un gruppo di giovani sorelle fremono leggere. Sopra di loro brilla da sola Venere, mentre entrano con la loro luce nei corpi danzanti.

Dalla terraferma risale l’acqua che su di noi prende forma, ne beviamo in superficie appoggiate sulla punta dei piedi. Morbide e imprevedibili sui nostri tonchi in piena, andiamo slanciate e sinuose come la vita che ad ogni curva si rigenera. Nei nostri tronchi la luce del Primo Mattino si rincuora e si affaccia nuova oltre le nere fessure. Pietra viva che si è lasciata levigare, così la nostra pelle liscia.  Sottile senza aver accumulato nulla, si arriccia e si scarta fra le nere caramelle delle ferite.

Strisce di pelle chiara da baciare, corpi slanciati leggeri, di neve, di carta, di aria.

La danza nei boschi chiari, schiuma di torrenti, trilli di cince e nuvole. Ah! La luce umida e mossa del mattino che brividi leggeri di pelle, rami e foglie! Sulle brume del mattino attorno a te danziamo. Nell’aria fresca si staglia il nostro corpo caldo.

Ti avvicini a strisciare il tuo dolore sui nostri tronchi, come le bisce fra i sassi a perder pelle. I tuoi muscoli rigidi come la carne di una vecchia gallina nera sentono il nostro tepore.

In mezzo a noi ti alzi, sciogli i capelli, lasci gli abiti ai tuoi piedi e nel corpo che si sveglia alla danza lasci correre sulla pelle vortici di aria e luce. I piedi scalzi bevono rugiada e ti portano a danzare sulla pancia del tuo dolore, sul tuo tamburo nero, ti muovi come una farfalla che incontra il primo volo.

Insieme danzeremo ogni capello, ogni osso, ogni singolo poro della pelle, insieme danzeremo fino a perderci.
Sarà allora la grazia a prenderci per mano, ancora la primavera al nostro fianco, senza patrick-hendry-431197+copy-birchparole nel nostro spazio bianco. Attorno a noi l’incanto dell’alba ovunque.

I capelli si distenderanno come fili di rami e nell’aurora un gemito dalla terra sale mettendo a nudo la nostra carne rossa. Ai nostri piedi la pelle della muta.

Gli occhi distesi ovunque sulle lamine delle foglie: aperti, vivi, chiari.

Non occorrono parole, siamo la danza che porta il mattino dopo ogni notte.

(tratto da Incontri con lo Spirito degli Alberi)


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2 pensieri su “La Voce della Betulla e la Danza della Rinascita”

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