di Starhawk
Il simbolismo della Dea ha contribuito notevolmente a rendere le donne di oggi più potenti: la riscoperta delle antiche civiltà matriarcali ci ha infatti infuso un profondo senso d’orgoglio, perchè è stata riconosciuta la nostra capacità di creare e mantenere viva una società e una cultura. Finalmente sono state messe in luce tutte le falsità della storia che ci aveva insegnato il patriarcato, e questo ci ha offerto dei modelli di forza e di autorità femminile.
Nel mondo odierno, abbiamo riconosciuto la Dea nella sua forma antica e primitiva, come la prima di tutte le divinità; era lei la patrona della caccia, della pietra, e fu anche la prima a fertilizzare la terra con i suoi semi.
La sua immagine ispirò le prime opere d’arte; in suo onore furono innalzati i megaliti di Stonhenge; lei è stata l’ispiratrice del canto e della poesia. La Dea è il ponte che ci permette di superare i nostri abissi interiori, creati dal condizionamento sociale. Lei è la nave con cui possiamo navigare nelle acque del Sè Profondo, per conoscere i nostri oceani inesplorati, ed è anche la porta che ci collega con il futuro.
E’ il “Calderone” che ci accoglie quando ci sentiamo dilaniati, e dove bolliamo finchè non ritorniamo completi; è il passaggio vaginale, attraverso cui rinasciamo a nuova vita.
Nell’arte magica noi non “crediamo nella Dea“: ci relazioniamo a Lei: attraverso la luna, le stelle, l’oceano,la terra, gli alberi, gli animali, gli altri esseri umani, ma soprattutto attraverso noi stessi.
Lei è sempre presente, è dentro ognuno di noi, è il cerchio magico al completo: è terra, aria, fuoco, acqua ed essenza, corpo, mente, spirito, emozioni e cambiamento.
La Dea è stata la prima a esistere sulla terra, è la madre oscura che fa nascere e che sostiene tutte le forme di vita, è il potere della fertilità e di generare, è il grembo, ma anche la tomba che ci accoglie, rappresenta quindi il potere della morte.
Tutte le cose provengono da Lei, tutte le cose ritornano a Lei.
Nel suo aspetto di terra, Lei incarna la vita vegetale: gli alberi, le erbe e il grano che sostengono la vita. E’ il corpo, e il corpo è sacro. Nessuna sua parte è impura: nè il grembo, nè il seno, il ventre, la bocca, la vagina, il pene, le ossa e il sangue; nessuna fase della vita è macchiata dal peccato. La nascita, la morte e il decadimento sono tutte parti del ciclo vitale, e sono tutte egualmente sacre.
La Dea della Terra è anche l’aria e il cielo, è la celestiale Regina dei Cieli, la Dea delle Stelle, che governa tutto ciò che si può percepire ma non toccare: la conoscenza, la mente e l’intuizione.
E’ la Musa che risveglia tutte le creazioni dell’ animo umano, l’amante cosmica, la prima stella del mattino e la prima stella della sera, Venere, che appare quando si fa l’amore.
L’essenza della Dea è così bella e scintillante che non potrà mai venir compresa nella sua totalità; la mente si spinge sempre più a fondo, nell’impulso di conoscere l’inconoscibile, di esprimere l’inesprimibile. Lei è l’ispirazione che arriva con ogni nostro respiro.

La Dea celeste viene vista nella luna, che è connessa ai cicli mensili femminili delle mestruazioni e della fertilità.
La donna è la “Luna terrena”, e la luna è l’uovo celestiale nel grembo del cielo; il cui sangue mestruale è la pioggia che feconda la terra e la fresca rugiada.
La luna governa le maree degli oceani, che sono stati il primo grembo della vita sulla terra; quindi la luna è anche la Signora delle Acque: dalle onde del mare, ai torrenti, alle sorgenti, ai fiumi – che rappresentano le arterie della Madre Dea – fino ai laghi, ai pozzi profondi, alle sensazioni e alle emozioni, che ci investono come le onde del mare…”
[tratto dal libro ‘La danza a spirale‘ di Starhawk]
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