di Roberta Balio
Sono quei sentieri che si sono fermati, ad un certo punto.
I sentieri della tua vita. Non sai bene come mai e perchè. Ma si sono fermati. Erano tanti, si diramavano e tu sentivi il passo fermo e sicuro. Si erano delineati esperienza dopo esperienza, come un filo che si stava tessendo di cui potevi vedere inizio e scorrimento. Eri sulla strada, stavi camminando il sentiero della tua vita. Poi, la strada è scomparsa. Niente più tracce. Perse le orme.
In salita, con il terreno smottato, a tratti fangoso, a tratti pieno di sassi e scivoloso. Non tua, troppo diversa. Troppo buia. Spine, improvvisi cambi di terreno, fatica troppa fatica.
Capita di trovarci su strade che non ci appartengono. Che sentiamo di non poter più camminare.
O che percorrere comunque è diventato troppo faticoso e difficile.
Sono quei sentieri che scopriamo non appartenerci, che credevamo fossero nostri, la cui direzione sembra smarrita. Eppure continuiamo a percorrerli, ostinate. Smarrita la direzione e la provenienza.
Guardiamo indietro per scorgere dove ci siamo perse, o per ritrovare il senso della partenza e dell’andare. Spesso la nebbia avvolge tutto. O la tempesta è troppo vasta. Grava su di noi. E siamo ferme, nel nulla. Perse nel mezzo di un deserto di cui non conosciamo forma e colori, ma sensazioni sì. Smarrimento, sensazione di perdita, inadeguatezza. Aridità. Abbiamo sete. Ma ci accontentiamo di bere acque torbide pur di non veder, ascoltare quel vuoto che la nostra vita ci sta facendo sentire.
Dove hai perso la strada?
Quale sentiero sbagliato ti ha portata a non riconoscerti più, se non nella stanchezza, nell’apatia, nel sentire di non essere a casa?
Molti i sentieri presi che ti hanno portata fuori da te.
Hanno nomi ben precisi. Nomi come : non saper dire di no, spostare il proprio centro da se stesse sugli altri, correre dietro alle aspettative degli altri, pur di non perderli, ripercorrere orme parentali, paura di perdere, non saper ricevere, eccesso di autonomia, credere di non meritare amore gratuito, perfezionismo…
Quale è il tuo?
Capita che crediamo abbia un nome, ma strada facendo scopriamo la sua vera identità.
Credevamo che fosse paura di essere abbandonata, per poi scoprire che dietro tale paura si cela la paura di non essere abbastanza valide. Credevamo fosse…
Credi di aver risolto il problema del sentirti inadeguata, ma poi scopri che hai scelto un compagno che ti critica spesso, per confermare la tua ipotesi… credevi di essere libera finalmente dal legame denaro/amore e ti ritrovi con un compagno che lavora e guadagna poco… credi di avere bisogno di maggiore affetto e considerazione e scopri che rimanere nel ruolo di accogliente comunque, ti permette di non guardare la tua paura di non essere amata per come sei se perdi quel ruolo.
La via del potere personale viene bloccata da molti fattori, fatto crescere in una terra che non ci appartiene, innaffiato da acque torbide, assetato, affamato e nutrito da vecchi semi avariati, che altro non posso fare se non dare frutti sbiaditi.
Crediamo che percorrere un altro sentiero ci potrà riportare a “casa”.
Ma spesso è un sentiero che altro non fa che riportarci ancora una volta nella stessa strada della colpa, del giudizio, del non basta mai, dell’essere come tu mi vorresti, camuffati da facili sentieri.
Le strade che ci possono condurre a casa sono altre, hanno parole differenti, come quelle del perdono, della libertà, del tradimento, del coraggio di vivere quei sentimenti scomodi e difficili quali desiderio, passione, gelosia, invidia, rabbia, delusione, antipatia, sfrontatezza, ribellione… scelta e assunzione di responsabilità di fronte a se stesse e alla verità dei propri vissuti.
Tutti quei moti e sussulti che spesso sentiamo dentro e che facciamo di tutto per nascondere e non sentire. Che sono rabbia, invidia, gelosia, scazzo, malinconia… Che ci invischiano ancora di più e che ci confondono, perse come siamo nel tentativo convulso di non sentire, di soffocare, di andare avanti nonostante tutto.
Quanta energia persa e sprecata, nel tentativo di non sentire, non vedere, non provare, non gioire, non amare, non e ancora non e ancora.
Quando invece la strada sarebbe così semplice…
La brava bambina va aiutata a percorrere la strada movimentata della sua vita se vuole diventare una Vera donna, autenticamente se stessa. Per tornare alla sua casa, dalla quale partire per grandi viaggi e percorrere i SUOI sentieri, senza interruzioni.
Qual è il sentiero che ti porta fuori strada? Quale sentiero si è interrotto? Che cosa ti blocca più spesso?
Fonte: Naturagiusta | Roberta Balio Wild Coach