di Daniela Libanori
Ascolta il tuo futuro nel canto della rosa…
Questa antica divinazione giunge dal lontano 1885 fino a noi, dal diario di Delfina Croce, vera ‘masca’, strega piemontese, tradotto con devozione e amore da Marius Depréde (grazie!).
Ne avevo già letti altri, qui riportati. Ma questo incanto è diverso. Non riporta solo un rito antico, ma cela in sè un’antica conoscenza.. Le nostre Ave sapevano.. tendete bene le orecchie..
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Quindicesimo giorno del mese di maggio, giorno di venere 1885
Le Rose, meravigliose creature, misteriose creature… alla vista così delicate ma allo stesso tempo così forti….. mi domando come una pianta così spinosa possa generare delle creature così belle… vesti di Fate le chiamava la mia nonna.
La mia cara nonna che con tanto amore mi ha tramandato alcuni di questi incanti, ma non questo…. i primi di questo mese di maggio incontrai un pellegrino, una cappa bianca le copriva le spalle e di buon viso mi sorrise proprio mentre io ammiravo le creature, accarezzandole e cercando di comprendere tutte le sfumature dei profumi che emanavano.
Non sono solita col rivolgere parola agli sconosciuti ma lui e i suoi profondi occhi neri mi hanno affascinato più delle rose, che profumo di mistero avea.
Mi chiese se le rose mi avvesero cantato qualcosa, sorrisi a questa bizzarra domanda ma scossi la testa timidamente e lui sorridendo mi disse che mi avrebbe mostrato come sentire il loro canto, questione di profumi disse, i profumi sono colori e suoni allo stesso tempo.
Prese una rosa con ambedue le mani guardandola e respirando, inspirate due volte rapide e espirate lentamente in una volta sola e ripetete affinche il profumo e il vostro respiro non siano una sol cosa, guardate il centro della rosa mentre respirate e lasciate che il suo colore vi assorba.
Così finche tutto prese colore e udii un canto, il colore della rosa si espandeva intorno a me e tutto parea fiabesco.
Ora pronunciate queste parole disse, antiche come la terra ma presenti come la vita, così feci e le riporto sulla carta anche se mai più le scorderò
Il canto della Rosa
i tuoi morbidi petali siano la mia pelle
il tuo profumo il mio respiro
il tuo colore il mio io!
Mi unisco a te o musa dell’aurora
affinche il futuro non abbia segreto ancora!
Respiro con te!
Mi apro con te!
Il tuo colore il mio
il tuo respiro il mio io!
Canta allora ciò che non so ancora!
Canta in questo momento affinchè nulla mi porti tormento!
Il tuo profumo il mio respiro
il tuo colore il mio io!
Mostrami ciò che sarà e il futuro per me nessun segreto avrà!
Restai in ascolto è il canto che udivo era sove e in rima….
Mi sono sentita dentro la Rosa mentre recitavo il canto, il respiro è importante e il canto dev’essere costante, la Rosa canterà la storia della tua vita e non solo, se il tuo pensiero è rivolto ad altra persona lei canterà strofe del tempo e del suo avvenire.
Altri incanti mi mostrò l’uomo in quel giorno, sorrise e mi salutò andando via verso il tramonto con solo la mia gratitudine.
Chissà da qual tempo arrivò e chissa in quale tempo l’incontrerò nuovamente… so che tornerà.
Delfina
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Stupendo vero?.. Lo è ancora di più se pensate che piante e fiori emettono effettivamente impulsi elettrici che si possono trasformare tramite sintetizzatori moderni in note.. ne esce musica che cambia a secondo della pianta, del fiore, dell’ambiente, delle persone con cui interagiscono.. e questo ci dice di come le piante che ci circondano abbiano una loro coscienza.. un loro linguaggio che seppur celato alle nostre orecchie, ci parla costantemente.. e questo parlare forse diventa canto ritmato e soave in una rosa.. un canto che se ascoltato col cuore, può rivelarci la direzione futura della nostra vita..
Canta allora ciò che non so ancora!
Fonte: Cantina del Rustico