di Miranda Gray
Prima Donna era agitata.
Non riusciva a prendere decisioni; iniziava a fare qualcosa e poi si bloccava senza motivo. Si sentiva stanca, ma non riusciva a dormire, nè a starsene seduta tranquilla, per cui continuava a trascinarsi con passo pesante in giardino. Quando i Primi Animali vennero a vedere cosa non andava, Prima Donna sbraitò loro contro, con voce alta e parole taglienti.
Infastidita da tutto e tutti, Prima Donna si avvolse arrabbiata nel suo scialle e andò a camminare al fiume.
Di solito la vista degli alberi la calmava e i saluti di benvenuto dei Primi Animali la quietavano, ma oggi procedeva con le spalle curve, concentrata solo su dove metteva i piedi, e cercava di non prestare attenzione al turbinio di pensieri ed emozioni che si agitavano in lei.
Alla fine si fermò al fiume e si sedette di mala grazia su una roccia.
“Ah, eccoti,” disse l’Incantatrice dell’Autunno sbucando tra gli alberi “I Primi Animali mi avevano detto che ti eri diretta da queste parti.”
L’Incantatrice si sedette accanto a Prima Donna. Era una donna matura con ciocche bianche tra i capelli, il naso affilato, e occhi ancor più taglienti. Guardò Prima Donna e le chiese: “Che problema hai?”
“Non riesco a combinare nulla adesso,” rispose arrabbiata Prima Donna lanciando una pietra nel fiume. “A colazione ho rotto una ciotola. Ho iniziato a fare il pane, poi ho cambiato idea, ho deciso di fare i pancake e li ho bruciati.
“Ho cercato di lavorare in giardino, ma poi ho pensato che avrei fatto meglio a tessere, e subito dopo, che avrei dovuto pulire. Non so proprio cosa devo fare!”
Prima Donna puntò lo sguardo dall’altra parte del fiume, e con gli occhi colmi di lacrime sussurrò: “Voglio semplicemente tornare a sentirmi me stessa.”
L’Incantatrice dell’Autunno mise il suo braccio intorno a Prima Donna, che neanche così si rilassò.
“Hai parlato di recente con Madre Luna ?” chiese l’Incantatrice infine, rompendo il silenzio.
“No,” rispose Prima Donna. “Perchè?”
“Madre Luna è sempre pronta ad aiutarti,” disse l’Incantatrice. “Lei si prende cura di te – e ricorda cosa ti ha detto di fare: rallentare, mantenere le cose semplici, e riposare di più quando la sua faccia cala nel cielo.”
“Ma non riesco a riposare!” disse Prima Donna, esasperata perche l’Incantatrice sembrava non capire ciò che era ovvio.
“Okay,” replicò l’Incantatrice, guardando fissa Prima Donna, che all’improvviso si rese conto di essere stata forse un po’ troppo sgarbata.
“Chiudi gli occhi,” le ordinò e Prima Donna si affrettò a fare come le veniva detto.
“Voglio che tu immagini che la faccia piena di Madre Luna si trovi nel cielo sopra di te” disse l‘Incantatrice.
Prima Donna respirò rassegnata. Visualizzò una bella luna piena sopra di lei, e dopo pochi istanti l’Incantatrice le sussurrò, “Sei sempre immersa nella magica luce di Madre Luna.”
Prima Donna inspirò ancora, stavolta più profondamente.
“Lascia andare tutto,” aggiunse gentilmente l’Incantatrice. “Lascia che la sua luce lavi via tutto ciò che non ti appartiene.”
Prima Donna avvertì la dolce luce lunare che le sfiorava la pelle e fluiva intorno a lei. Fece un altro profondo respiro e si sentì più libera e più leggera.
Sorrise e sentì la pace in fondo al suo cuore. Tutto andava a meraviglia.
Aprì gli occhi per ringraziare l’Incantatrice, ma era svanita. Nella sua testa sentì la sua voce dire: “La luce di Madre Luna è sempre a portata di mano per rasserenarti ogni volta che ti senti ansiosa o agitata.”
Prima Donna si alzò e tornò lentamente a casa, sentendosi molto più gentile e molto più centrata in se stessa. Salutò i Primi Animali con parole calorose e scuse, e una volta a casa trovò un lavoretto da svolgere – pulire i letti dei ghiri – e vi si dedicò con la massima attenzione, assaporando il piacere di fare piccole cose lentamente.
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