di Daniela Libanori
Devi sempre essere al top, vero? E’ fuorimoda dire di non esserlo.. e a furia di non dirlo non accetti neanche più di vivere questa naturale transizione.. ma tu non sei solo luce.. Tenta di ricordartelo ogni mese la Luna nella sua fase calante e nuova… e te lo ribadisce il sole durante il solstizio invernale, entrando nella sua notte più lunga…
L’ombra verrà ciclicamente a farti visita… non è una colpa, non è sbagliato e neanche giusto, semplicemente è. Vivila. Non mettere maschere al dolore…. accettalo…
Accettarlo però è ben diverso dal subirlo… subirlo è lasciare che abbia controllo sui tuoi pensieri, sui tuoi sentimenti, sulla tua vita, sul tuo sentire… se lasci il controllo all’ombra, l’ombra diventa freddo, il freddo prolungato gelo… e il gelo può congelare la tua vita e imprigionare il tuo cuore..
La mente nell’ombra, tenterà di dirti che non c’è più niente da fare, che è tutto inutile, che niente ha più senso, che è troppo tardi.. Lasciala parlare.. è un monologo che ripete se stesso.. ascoltalo e lascialo finire, non dargli contro, sprecheresti solo energie, ha tutti gli argomenti pronti per ribattere e vincere.. tu non combattere.. osservala con amore , sii compassionevole.. finirà, sì, finirà.. è solo una fase.. ricordalo..
Questo è un altro insegnamento di Sole e Luna: il solstizio invernale dura solo pochi giorni, la fase calante e nera anche… è solo questo, una fase.. Passa, non è durevole. Per quanto la tua mente cercherà di convincerti del contrario, il dolore è solo una fase. Magari non ne puoi conoscere la durata, ma rimane sempre e solo una fase..
Quando ci sei dentro è difficile comprenderlo, ma anche la fase oscura, anche la notte più lunga, porta benedizioni. Perché anche il dolore ha una sua energia, è energia… ed invece di subirla puoi utilizzarla.. può diventare un processo di profonda crescita.. È un fuoco che purifica. È una trasformazione, un processo, in cui ciò che è vecchio in te, se ne va, per lasciare spazio a il nuovo.. in quel fuoco la mente scompare e il cuore funziona nella sua totalità. E a quel punto che il vuoto viene riempito e la vita inondata di benedizioni.
Non è facile, ma neanche impossibile, ci vuole il tuo atto di volontà.. Quando lo sconforto, l’inquetudine o il dolore, viene a farti visita, accendi una candela.. e rivolgiti al tuo cuore, il più grande strumento magico che hai..

Prova questo metodo di Atisha, ‘colui che è Tre Volte Grande’, un venerabile maestro indiano..
‘Quando inspiri – ascolta attentamente, è uno dei metodi più efficaci – quando inspiri, pensa di inspirare tutte le infelicità e tutte le miserie di tutte le persone del mondo. Tutta l’oscurità, tutta la negatività, tutto l’inferno che esiste ovunque: tu lo inspiri. E lascia che venga assorbito dal tuo cuore.”
Di certo avrai letto del cosiddetto “Pensiero positivo”. Le teorie di coloro che si basano sulla mente dicono di fare l’esatto opposto: non tengono conto degli antichi insegnamenti e ne divulgano altre fondate sulla logica, dimenticando le basi quantistiche del cuore.. Dicono: “Quando espiri, espelli tutta la tua miseria, tutta la tua negatività; quando inspiri, inspira gioia, positività, felicità, allegria”.
Atisha invita a fare l’esatto opposto: quando inspiri, inspira tutte le miserie e le sofferenze di tutti gli esseri del mondo – passati, presenti e futuri. E quando espiri, espira tutta la gioia che hai, tutta la tua beatitudine, tutte le benedizioni che hai in te. Espira, riversale nell’esistenza.
Questo è il metodo della compassione: bevi tutte le sofferenze e riversa ogni benedizione all’esterno.. come una pianta assorbe tutta l’anidride carbonica e rilascia ossigeno, così funziona il nostro cuore..
Prova, rimarrai sorpresa: nel momento in cui assorbi in te tutte le sofferenze del mondo, non sono più tali. Il cuore le trasforma immediatamente in energia. Da dolore, a linfa..
Il cuore è una forza trasformante: assorbe l’infelicità e la trasforma in beatitudine… poi la riversa all’esterno. Quando avrai compreso che il tuo cuore è in grado di compiere questa magia, questo miracolo, vorrai farlo sempre, in ogni situazione.
Questo era uno degli approcci del Buddha con i discepoli. Atisha era uno dei suoi discepoli, appartiene alla stessa tradizione, allo stesso lignaggio.
Il Buddha ripeteva continuamente ai suoi discepoli: “Ihi passiko – vieni a vedere!”
“Qualsiasi cosa io dica, può essere messa in pratica, sperimentata”. Io non ti dico: “Devi credere”, ti dico: “Sperimenta con i metodi che ti consiglio, e dopo che ne avrai fatta esperienza, se lo sentirai, fidati di loro. Altrimenti non è affatto necessario credere”.
Prova questo splendido metodo di compassione: assorbi in te ogni infelicità e riversa all’esterno ogni gioia.