‘L’amore che diamo alle piante è l’amore che diamo alla nostra Vita. Capiamo quanto è sviluppato il nostro intuito e la connessione profonda con la natura quando le nostre mani sono in grado di crescere un fiore.
Quando il linguaggio della pianta ci trova complici e in armonia possiamo riconoscere i suoi bisogni. E i nostri bisogni sottili.
Quando ci diamo la possibilità di ascoltarci e diventiamo dolci artefici della nostra felicità.
Capirai dal colore e dalla carnosità se è troppa l’acqua.
Se hai affondato troppo i semi nella terra e i germogli faticano a trovare la luce.
Se restano i bulbi in superficie e patiscono i minimi soffi del vento.
Capisci così il canto delle foglie, quella lieve carezza che al mattino piena di rugiada prende da sola il suo nutrimento.
Con lo stesso amore con la quale disseterai il tuo fiore così nutrirai te stessa: se troppo affoghi, se poco diventi secca e tagliente.
Sarai tu a prenderti cura di te.
Sarà questo il tuo compito e quello che dovrai imparare sulla Terra.
Imparerai a rispettarti e proteggerti, a coltivare solo quello che ti può fare felice. Allontanare i parassiti e tagliare le fronde opprimenti per esporti ai raggi del sole, se quello è ciò che prevede il tuo nutrimento e la tua crescita.
Quanto saprai crescere una rosa felice, saprai rendere te stessa il fiore più bello.’
– Sara Cabella | La Sorgente e la Dea
Figlie della Madre 
Anche il tuo post è molto profondo, complimenti! 🙂